Merito della serietà con cui l’Ente ha sempre lavorato e dei rigorosi standard di prova maturati nel corso degli anni per valutare in maniera il più possibile precisa le prestazioni di macchine, attrezzature e componenti. Eseguite cercando di mantenere costanti le condizioni operative e giocando su un ampio range di applicazioni, così da poter valutare in maniera il più oggettiva possibile l’efficienza del mezzo testato, le prove dedicate ai trattori denominate “Dlg PowerMix” mirano in particolare a verificare i consumi reali, previo accertamento delle effettive prestazioni motoristiche rilevate alla presa di forza.
Di fatto un vero e proprio esame di maturità per ogni trattore che voglia dimostrare al di là di ogni ragionevole dubbio le proprie capacità prestazionali. Un esame, o per meglio dire un test, recentemente superato in modo brillante dal modello top di gamma tra i campo aperto di media potenza Claas, ossia quell’”Arion 470” che si è dimostrato il più efficiente in termini di consumi nella propria categoria facendo registrare consumi effettivi pari a 270 grammi per chilowattora nel test “Dlg PowerMix” e 351 grammi per chilowattora nel “PowerMix trasporto”. In entrambi i casi, pur affiancando ai consumi di gasolio anche quelli di adblue pari rispettivamente a 25 e 32 grammi per chilowattora, si tratta di valori record per la fascia di potenza compresa tra i 140 e i 160 cavalli, inferiori del tre per cento rispetto alla media nell’ambito delle simulazioni di varie applicazioni in campo e al banco di prova e addirittura del 16 e uno per cento durante i trasporti su strada.
Claas serie “Arion 400”: oltre 144 cavalli alla presa di forza
Al banco prova il test Dlg ha peraltro certificato come a fronte dei 155 cavalli erogati dall’albero motore più di 144 erano disponibili alla presa di forza, valore quest’ultimo che molto ha contribuito alla registrazione di consumi inferiori al sei per cento rispetto alla media di categoria nelle lavorazioni pesanti e medio-pesanti in campo aperto affrontate con aratri e coltivatori. In tale ambito ha peraltro giocato un ruolo chiava la trasmissione “Hexashift” che equipaggiava l’”Arion 470” oggetto dei test, di fatto un gruppo full powershift disponibile a livello opzionale per l’intera serie “Arion 400”, a eccezione delle versioni d’attacco “Arion 410” e “Arion 420”, realizzata mediante l’accoppiamento di quattro gamme robotizzate con sei marce powershift che nel loro insieme danno origine a 24 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, tutti selezionabili a pulsante e senza caduta di coppia durante i passaggi di gamma.